Progetti

Progetti

Un momento centrale del percorso di Campo è la realizzazione del Progetto collettivo. Il progetto è concepito e formulato dagli studenti sin dalle prime fasi del corso. In un percorso di confronto con i tutors (dedicato soprattutto ai temi della fattibilità, dell’originalità, della comunicazione), il gruppo giunge autonomamente alla realizzazione del progetto. Il progetto è presentato al pubblico durante Artissima, ogni anno in novembre, contemporaneamente all’inizio della nuova edizione di Campo.


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Pluriball

Pluriball è costituito da un progetto di mostra collettiva, per la quale è stata commissionata la produzione di tre nuovi lavori, e da un talk aperto al pubblico, come risultato di un processo di contaminazione tra arti visive e altre discipline.  

Il progetto si struttura su un sistema di incontri fra tre artistə e tre figure esterne al sistema dell'arte, con lo scopo di stimolare un confronto tra personalità differenti sulle molteplici declinazioni che può avere il concetto di errore. Il collettivo curatoriale si è chiesto se la riflessione e la pratica artistica siano ancora in grado di dare spazio all’errore inteso nel suo pieno significato di imperfezione o interruzione disfunzionale e se possa costituire un campo ricettivo, aperto a ibridazioni, capace di attivare dinamiche generative. Nell'immaginare la metodologia e così anche la struttura del progetto, lə studenti si sono divise in tre gruppi di lavoro ispirati alla metafora della bolla, luogo intimo, chiuso e già formato, ma anche struttura che tende a unirsi ad altre bolle, generando un'unica schiuma. Da qui la scelta del nome Pluriball, un materiale da imballaggio nato da una sperimentazione fallimentare e formato da una rete di bolle che si presenta, al contempo, come plurale e singolare. Il collettivo curatoriale ha individuato tre artistə vicine per stato della carriera e predisposizione alla contaminazione della propria ricerca – Alessio Cerfeda (Gallipoli, 1986), Davide La Montagna (Rivoli, 1992), Susana Ljuljanovic (Roma, 1987) –, una per bolla, operanti ognunə in una città diversa – Milano, Torino, Bologna – e a ognunə è stata poi affiancata un’esperta - Riccardo Guidetti, Maddalena Cannito e Sergio Albertazzi. Lə espertə provengono da differenti campi di ricerca: meccanica agraria e produzioni agroalimentari, sociologia e disuguaglianze di genere, scienze naturali e apicoltura. Lə espertə hanno prodotto anche ognunə contributo scritto sul tema dell’errore nell’ambito di ricerca di ciascunə. 

La mostra ha avuto luogo dal 7 al 18 dicembre 2022 presso il Circolo Culturale Lucano “Giustino Fortunato” (Via San Massimo 31H), situato all’interno del Palazzo di Velluto, edificio storico di Torino che un tempo ospitava i mastri vellutai e che oggi è sede di uno dei progetti di coabitazione solidale di ACMOS, gestito dall'Associazione dei Tessitori. A conclusione del progetto, in concomitanza con il finissage della mostra, si è tenuta una talk, pensata per restituire al pubblico il dialogo che si è instaurato fra artistə, espertə e curatorə. 

https://www.instagram.com/pluriballproject/ 


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Productive Leisure

Productive Leisure prende il nome dalle attività che vengono svolte nel tempo libero, contrastando l’idea passiva di ozio per esaltarne le caratteristiche positive. Il programma è strutturato in tre giornate di talk, installazioni e performance che indagano il tema della cura dellɘ lavoratorɘ nel contesto del sistema occupazionale contemporaneo. Il progetto è immaginato come una piattaforma diffusa e multiforme il cui campo d’azione è il quartiere di Borgo San Paolo, in cui si trova anche la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. 

A partire dall’etimologia del termine lavoro derivante da labor, ovvero fatica, il progetto riflette sulla sofferenza derivante dal vivere una condizione lavorativa di logoramento fisico e psicologico e contemporaneamente sulla frustrazione di non avere un’occupazione. 
Perché lavoriamo? Cosa significa lavorare oggi? Quand’è che non lavoriamo? Abbiamo lavorato abbastanza per riposarci? Vogliamo prenderci cura di noi? 
Partendo da queste domande, lɘ artistɘ e teoricɘ coinvoltɘ, tramite diversi media contribuiscono a costruire un immaginario di possibilità individuali e collettive in cui la presa di coscienza delle logiche lavorative attuali costituisce il primo passo verso una rinnovata consapevolezza della cura del sé. 
Infatti, Productive Leisure ricerca azioni partecipative e condivise verso una riappropriazione di nuovi dispositivi di emancipazione e cambiamento riflettendo sulla possibilità di un futuro post lavorativo, in cui l’essere umano possa liberarsi dall’obbligo dell’iperproduttività. L’obiettivo è quello di proporre, attraverso le pratiche artistiche e teoriche, un palliativo temporaneo a un presente in cui il lavoro ci chiede di essere costantemente performanti. 

 


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TBD X-POST. Immagini operative

TBD X-POST. Immagini operative
TBD Ultramagazine è un progetto editoriale composto da una rivista sia online che cartacea. Ogni pubblicazione ruota intorno a un fatto zeitgeisting, significativo perché potenziale produttore di icone virali dello spirito culturale del tempo. Ogni numero viene accompagnato da un momento Ultra, realizzato in collaborazione con artisti, invitati a produrre un’opera in relazione alle tematiche affrontate nei testi.
X-POST. Immagini Operative è il numero speciale che individua l’anno 2020 come fatto zeitgeisting espanso. Al suo interno eventi come l’emergenza sanitaria globale assumono un valore enzimatico capace di attivare e ripensare concetti e metanarrazioni del nostro tempo. L’immagine, e in particolare quella digitale, si dimostra lo strumento più efficace per mettere in dialogo estetica e produzione artistica. X-POST si interroga nello specifico sulle immagini operative che, secondo la definizione dell’artista e teorico Harun Farocki, “non rappresentano un oggetto, ma piuttosto fanno parte di un processo”.
Oltre ai testi prodotti dalla redazione, la pubblicazione speciale prevede contributi di Lucrezia Calabrò Visconti, Vincenzo Estremo, Marco Mancuso e Domenico Quaranta e il coinvolgimento degli artisti Paolo Ciregia e Luca Pozzi per un duplice momento Ultra.

www.tbdultramagazine.com 


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HOUSE OF DISPLACEMENT

House of Displacement è un festival di quattro giorni curato da CampoBase, spazio temporaneo e in trasformazione fondato nel 2019 dal collettivo curatoriale composto dai partecipanti di Campo18. Il festival affronta il tema del displacement, inteso come esperienza contemporanea condivisa, una condizione complessa e stratificata, legata alle disfunzioni delle società capitaliste avanzate, sia con riferimento ai flussi turistici e migratori e ai connessi fenomeni di gentrificazione, sia nei suoi connotati psicologici e sociali di estraniazione. Come orientarci in questo contesto? In che modo vedere il displacement come un’opportunità di azione e non un fattore limitante?

House of Displacement crea una piattaforma temporanea per esplorare collettivamente nuovi modi di abitare il displacement, attraverso un approccio immersivo e partecipativo. Il progetto costruisce il paradosso di una casa dislocata, associando due parole contraddittorie: da una parte “house”, intesa come struttura solida da abitare; dall'altra “displacement” che fa riferimento a uno stato di instabilità e movimento. Attraverso interventi artistici, performativi e incontri teorici, il pubblico è invitato a vivere questa condizione in diversi luoghi della città, nella convinzione che ogni spostamento produca un effetto di conoscenza, e che un corpo collettivo dispieghi a pieno le sue potenzialità quando esso diventa movimento.    

https://campobase.cargo.site/

 

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ARACATACA

ARACATACA è un programma discorsivo e performativo che riflette sui diritti e i doveri del curatore d’arte, evidenziando la precarietà di cui si nutre oggi questa figura.
Esiste una categoria lavorativa nella quale la professione del curatore possa inscriversi e, di conseguenza, essere regolamentata e tutelata in ambito giuridico ed economico?
Il mondo dell’arte, operando all’interno delle dinamiche attivate dall’economia globale del capitalismo avanzato, genera posizioni precarie e temporanee. Nelle condizioni lavorative odierne, la figura del curatore, insieme ad altre professioni del settore, è suscettibile a riconoscimenti non equi rispetto al lavoro intellettuale e pratico svolto.
Aracataca declina la riflessione su questi temi in tre “atti”.
Il primo atto è una tavola rotonda, un momento di riflessione condiviso dal titolo “All You Need is an Alternative“. Affronta la questione dell’economia precaria, esplora nuovi modi di situare la posizione del lavoratore culturale, ipotizzando possibili alternative alla situazione lavorativa attuale, sia attraverso metodi di sovversione critica sia attraverso la creazione di nuovi spazi di azione e riflessione.
Il secondo atto è dedicato alla performance “Buchi nell’acqua“ (2018), dell’artista Fabrizio Vatieri, che risponde al conflitto fra le esigenze commerciali e quelle artistiche, indagando l’idea di successo e, per riflesso, l’idea di fallimento. Durante una normale giornata lavorativa di otto ore, l’interno di uno studio fotografico si trasforma nello spazio di una pantomima: un gesto ripetuto all’infinito converte il fallimento in una “strategia praticabile”.
L’Entr’act è la proposta di Clara Madaro, "Dopo-lavoro/After-Work. Non Innamoratevi del potere". Recuperando l’idea di un’istituzione ricreativa del passato, il dopolavoro si trasforma in uno spazio pubblico, un tempo collettivo e sociale che rivendica la possibilità e il diritto della pausa.

Come Gabriel García Márquez, che nel 1950 di ritorno ad Aracataca, riflette sulla realtà polverosa e solitaria del suo paese natio, dando inizio a un viaggio immaginario e magico attraverso la fiction letteraria, il progetto parte dalla realtà circostante per poi astrarsi e provare a immaginare qualcosa di nuovo, tentando di analizzare e scomporre le norme che regolano le professioni culturali nella cornice del capitalismo avanzato.

“All You Need is an Alternative" e "Buchi nell'acqua" sono stati ospitati presso Spazio Buonasera.
"Dopo-lavoro/After-Work. Non innamoratevi del potere" è stato ospitato presso il circolo culturale La Cricca.


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RAZZLE-DAZZLE Camouflaging [in] Society

RAZZLE-DAZZLE Camouflaging [in] Society è il programma di performance e installazioni che si è sviluppato all’interno del tessuto urbano di Torino dal 29 ottobre al 5 novembre 2017.
Attraverso un linguaggio ironico, a tratti scanzonato, le opere scelte hanno indagato i sistemi strutturali, simbolici e comportamentali che governano la società contemporanea e la nostra vita quotidiana: dalle questioni di genere al culto ossessivo del corpo, dal controllo esercitato dai media e da internet, al crescente potere posseduto dalle multinazionali nel determinare le condizioni di vita di individui e intere comunità. Le performance e le installazioni, di cui alcune totalmente inedite, si sono inserite in maniera mimetica all’interno di negozi, locali e spazi pubblici della città con lo scopo di disorientare il pubblico e di stimolarne la riflessione.
Gli artisti che hanno partecipato sono: Mara Oscar Cassiani, Daniela Comani, Jasper Otto Eisenecker, Jack Fisher, Eva & Franco Mattes, Corinne Mazzoli, Anna Raimondo e Gloria Spindle.
Le installazioni e le performance hanno avuto luogo presso: Spa H14 Fitness & Wellness, Nora Book & Coffee, fermata metro Lingotto, mercato di Porta Palazzo, Bagno&Cose, McFit, Vox Disco Club e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo.
RAZZLE-DAZZLE è un progetto a cura di Roberta Aureli, Valeria D'Ambrosio, Marco Colombo, Angelica Gatto, Valentina Lacinio, Francesca Masoero, Mariacarla Molè, Marianna Orlotti, Emanuele Riccomi, Alberta Romano.

www.razzledazzletorino.com


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Collaborazione con Goethe Institut Turin

Sono online sul sito del Goethe Institut gli articoli e le recensioni dei curatori di Campo16 da documenta 14 e Skulptur Projekte Münster 2017. Il viaggio a Kassel e Münster è stato organizzato in collaborazione con il Goethe Institut Turin.

CARA DOCUMENTA di Francesca Masoero e Valentina Lacinio
https://www.goethe.de/ins/it/it/kul/mag/21017869.html
STORIA E MEMORIA ALLA NEUE GALERIE DI KASSEL di Emanuele Riccomi e Angelica Gatto
https://www.goethe.de/ins/it/it/kul/mag/21017586.html
CINQUE LAVORI DI RILIEVO di Roberta Aureli, Mariacarla Molè, Alberta Romano
https://www.goethe.de/ins/it/it/kul/mag/21017286.html

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PIIGS_AN ALTERNATIVE GEOGRAPHY OF CURATING

PIIGS_An Alternative Geography of Curating è una piattaforma concepita dal gruppo Campo15 per avviare un confronto sul tema della crisi economica e su come essa abbia influenzato le pratiche artistiche e curatoriali. Il punto di vista è quello dei paesi PIIGS (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna), quei paesi europei additati come negligenti dalla comunità economica internazionale. I curatori di Campo15 hanno coinvolto nella  discussione un gruppo di giovani colleghi provenienti da queste nazioni, individuati attraverso corsi di formazione in pratiche curatoriali o sulla scena indipendente. Da luglio questa temporanea comunità curatoriale ha attivato un blog, con lo scopo di produrre contributi analitici e critici ed elaborare progetti che saranno presentati il prossimo novembre negli spazi della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, in concomitanza con l’apertura dell’annuale edizione di Artissima. Durante le giornate di lavoro a Torino, i curatori di PIIGS condivideranno le conclusioni, all’interno di un formato aperto di mostra collettiva che includerà talks e incontri pubblici.

PIIGS_An Alternative Geography of Curating è un progetto di Michele Bertolino, Gianpaolo Cacciottolo, Alessandro Ferraro, Bernardo Maria Follini, Giulia Gregnanin, Sergey Kantsedal, Veronica Mazzuco, Carolina Rossi, Mattia Solari, Elisa Torchio.

https://talkingpiigs.wordpress.com


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DAS KURAZINE_Berlin Edition

A giugno, in occasione della 9a Berlin Biennale, gli studenti di Campo15 sono andati in viaggio a Berlino. Il fieldtrip è stato organizzato in collaborazione con il Goethe-Institut Turin.
Gli studenti hanno realizzato un reportage sulla Biennale e sul sistema dell'arte berlinese, pubblicato sul sito del Goethe e scaricabile qui.

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fuoriCAMPO - Visioni dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo

Video
Torino, Auditorium, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, 7 novembre 2015

In occasione dei vent’anni della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, i dieci curatori di Campo14 hanno inteso rileggere la Collezione attraverso la lente della visionarietà. Il video fuoriCAMPO evoca le potenzialità di ciò che sta oltre il visibile grazie alle opere di artisti che sembrano anticipare il futuro trasformando e sovvertendo l’ordinario. Attraverso l’immagine video, che supera le mura espositive per essere fruita dal grande pubblico, fuoriCAMPO è un video pensato per la rete: innesca una visione generazionale e attiva una riflessione sull’importanza sociale e culturale di una collezione privata e sulla sua accessibilità.

Artisti: Doug Aitken, Pawel Althamer, Matthew Barney, Julie Becker, Berlinde de Bruyckere, Ludovica Carbotta, Janet Cardiff & Georges Bures Miller, Maurizio Cattelan, Ian Cheng, Hans Peter Feldmann, Anna Gaskell, Douglas Gordon, Damien Hirst, Robert Kusmirowski, Sarah Lucas, Goshka Macuga, Mark Manders, Paul McCarthy, Allan McCollum, Steve McQueen, Annette Messager, Shirin Neshat, Philippe Parreno, Diego Perrone, Cindy Sherman, Fiona Tan, Wolfgang Tillmans, Grazia Toderi, Liu Wei

fuoriCAMPO è un video a cura di Laura Vittoria Cherchi, Silvia Cipriani, Giulia De Giorgi, Claudia Fiasca, Martina Lolli, Clara Madaro, Michela Murialdo, Roberta Perego, Giovanni Paolin, Davide Spagnoletto


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host

Catalogo
Torino, Meeting Point, Artissima 2014, 8 novembre 2014

Da novembre 2013 a giugno 2014, i curatori di Campo hanno realizzato una serie di mostre di una sera negli appartamenti presi in affitto tramite airbnb.it durante i viaggi programmati dal corso. Nato autonomamente dall’incontro degli otto studenti all’inizio di Campo13, host è un progetto strettamente legato alla struttura del corso. Durante Campo, infatti, i partecipanti sperimentano lo stile nomade tipico del mondo dell’arte contemporanea in un itinerario attraverso le principali città italiane. Esorcizzando il fantasma del lavoratore precario, privo di certezze e costretto a muoversi nell’estenuante ricerca di stabilità, gli otto curatori hanno analizzato criticamente la mobilità come opportunità e vincolo del processo creativo, creando possibilità di incontro e dialogo con artisti coetanei attivi nelle città visitate. Il progetto è documentato da una pubblicazione.

Artisti: Enrico Boccioletti, Lia Cecchin, Michela Depetris, Roberto Fassone, Marco Gobbi, INTERNO4, Parasite2.0, Elena Radice, Alessandro Vizzini.

host è un progetto a cura di Dario Giovanni Alì, Carolina Gestri, Marina Loshchakova, Giorgio Micco, Caterina Molteni, Laura Perrone, Francesca Vason, Stefano Vittorini.

progettohost.tumblr.com/
issuu.com/stefanovittorini


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A Linking Park

Mostra
Torino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, 23 ottobre 2013 - 12 gennaio 2014

Per vedere le opere in mostra di A Linking Park era necessario andare alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo con uno smartphone in mano e decodificare i venti QR posizionati sulla facciata. Lo spazio espositivo è stato trattato come supporto, mentre lo spazio effettivo di fruizione è costituito dal display dello smartphone. Sfruttando le logiche del web, A Linking Park ha aperto e proposto una riflessione sulla circolazione dei dati e sull’adattamento della pratica curatoriale alle dinamiche culturali attuali così legate alla tecnologia. La selezione delle opere in mostra è la traccia del dialogo tra i dieci curatori di Campo12. La mostra è corredata da una pubblicazione (a tutt’oggi scaricabile online), con testi commissionati ad artisti, scrittori e professionisti della rete.

A Linking Park è un progetto a cura di Marta Barbieri, Bruno Barsanti, Lucrezia Calabrò Visoconti, Sara Dolfi Agostini, Alessandra Ferlito, Valeria Mancinelli, Chiara Nuzzi, Marta Papini, Stefania Rispoli, Gabriele Tosi

youtube.com/watch
alinkingpark.tumblr.com